Giovedì 5 maggio alle ore 20:30
Hosteria Grappolo d’Oro,
Piazza della Cancelleria 80
+ info e prenotazioni al 320-8840778
Antonello Magliari, oste del Grappolo d’Oro (Chiocciola Guida Osterie d’Italia 2016), e Luca Rendina, sake sommelier, saranno gli artefici di una serata unica nel suo genere dove il sake, bevanda giapponese (titolo alcolometrico simile a quello del vino) ottenuta da un processo di fermentazione che coinvolge riso, acqua e spore koji, verrà abbinato per la prima volta in Italia ad alcuni dei piatti tradizionali della cucina romana.
Durante la cena è prevista una piccola introduzione all’arte della degustazione del sake a cura di Luca Rendina e Beregiapponese.it
Posti limitati e solo su prenotazione.
Il menù:
Fritto misto di pesce azzurro e verdure dell’orto
Sake in abbinamento: Ninki Black (Junmai Ginjo)
Il produttore di questo sake usa il miglior riso Gohiyakumanseki per iniziare la fermentazione Koji, e riso Chiyonishiki per la successiva fase Kakemai. La pastorizzazione viene effettuata una sola volta, per minimizzare l’ossidazione e il deterioramento dei principi attivi, conferendo al prodotto freschezza ed intensità
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Rigatoni al sugo di coda alla vaccinara
Sake in abbinamento: Koikawa Beppin (Junmai)
Junmai dal gusto delicato ma profondo, prodotto con riso Tsuyahime, varietá di riso che puó essere coltivata solo da agricoltori certificati, e che conferisce al sake un gusto ben bilanciato. Vincitore della medaglia d’oro di Slow Food Japan nel 2014.
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La Cacio e Pepe
Sake in abbinamento: Kikuisami Kura (Junmai Ginjo)
Prodotto solo con riso Miyamanishiki altamente selezionato, coltivato nella prefettura di Yamagata e tramite una tecnica manuale chiamata Futakouji. Questo prodotto ha vinto la medaglia d’oro dell’Istituto Giapponese di Ricerca sulla Fermentazione 12 volte. Nel 2014 e 2015 si e’ piazzato secondo nella categoria Sake al London International Wine Challenge.
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Ossobuco con misticanza del Basso Lazio
Sake in abbinamento: Uroko Yamahai (Junmai Aged)
Per la produzione di queto sake vengono impiegate due varietá pregiate di riso e lievito Akari Ogawa; viene utilizzata la tecnica tradizionale Yamahaishikomi, che consiste nel mantenere la temperatura controllata durante la fermentazione e prevede l’utilizzo di lieviti indigeni. Dopo la maturazione in fusto per oltre un anno, viene imbottigliato e invecchiato in grotta per diversi anni.
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Zabaione di sake con Giglietto di Palestrina (Presidio Slow Food)
costo: 38 euro
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