Come preservare l’autenticità di una bottega storica ma allo stesso tempo farla vivere in un presente che è in continuo cambiamento?
Questa è la sfida di Buccone, una delle enoteche più antiche di Roma, che cerca di preservare l’identità storica del luogo adattandosi alle nuove tendenze e alle nuove clientele.
Come testimonia Paolo Trimani, uno dei gestori di Enoteca Buccone, “quando le persone entrano qui, come per magia sorridono: evidentemente c’è un’atmosfera particolare che ricorda molte cose a molte persone. Nella nostra enoteca convive un miscuglio di elementi diversi, per questo le persone non sempre riescono a collocarlo nel tempo”. In effetti, entrando notiamo un registratore di cassa del 1897 di fattura olandese finemente decorato, poi scaffalature di legno, banconi e tavoli di marmo: si percepisce l’essenza di un tempo passato. Da rimessa di carrozze all’interno di un palazzo del ‘600 a punto di riferimento per la vendita di vino nella Capitale, questo luogo ha ospitato diverse famiglie nei secoli e ciascuna a suo modo ha contribuito allo sviluppo dell’attività.
Oggi, al 19 di via Ripetta, troverete la famiglia Buccone-Trimani che vi accoglierà per un aperitivo con vino alla mescita, salumi, formaggi e altri prodotti stagionali provenienti da fornitori di fiducia. Se preferite allestire un aperitivo a casa vostra, potrete scegliere tra oltre 1000 bottiglie di vino, oli e aceti da comprare per l’asporto. I cugini Francesco e Paolo lavorano per far vivere l’eredità della madre Maddalena Trimani che nel 1969 trasformò l’osteria, gestita precedentemente dalla famiglia Zecca, nell’enoteca che conosciamo oggi. La vendita di vino continua da più di 100 anni a gestione famigliare.
L’Enoteca Buccone si trova in una delle vie più emblematiche della città. Via di Ripetta è una di quelle strade del Centro dove si concentrano antiche botteghe che resistono al tempo: “Dal fiume arrivava molta merce e il porto era responsabile della presenza di molte attività come le taverne e le osterie. Via di Ripetta – prosegue Paolo Trimani – era una cerniera dove poteva esserci di tutto: era un punto di scambio e l’unica strada del Tridente rimasta con le botteghe originarie gestite in modo indipendente”. Questa ricchezza è mantenuta attraverso la collaborazione tra le botteghe della zona che ne conservano l’identità storica. Per esempio, a pranzo potete assaggiare un carpaccio di carne della famosa macelleria Annibale, che si trova di fronte all’Enoteca Buccone da più di un secolo, oppure, una vellutata con verdure di stagione provenienti dai mercati rionali vicini.
La volontà di promuovere prodotti locali emerge anche scorrendo la carta dei vini. Oltre ad avere le etichette più note, da qualche anno si concentrano sulla vendita di vini laziali provenienti da aziende familiari. L’obiettivo è bilanciare i nomi più classici con quelli locali meno conosciuti, con un’offerta enologica moderna che assicuri allo stesso tempo una continuità con la viticoltura tradizionale. Secondo Paolo Trimani, il Lazio è una regione molto ricca dal punto di vista vitivinicolo, che merita di essere promossa: “Stanno succedendo cose meravigliose nella regione per il vino”, dice mentre indica sulla carta una referenza di cesanese: un vino rosso prodotto da tre DOC tra Roma e Frosinone che potete trovare alla mescita.
Prima di andar via chiediamo ai titolari come stanno affrontando le difficoltà di questi mesi. Francesco Buccone con sconforto racconta che “con la pandemia è cambiato tutto: a causa della chiusura obbligata per più di tre mesi e della mancanza di turisti, l’enoteca ha sofferto terribilmente e risente tuttora della crisi”.
La bottega però continua a lavorare, grazie alla passione e al coraggio dei suoi gestori, che resiste da più di 100 anni con tenacia, volgendo lo sguardo ora alla tradizione ora alle nuove tendenze per restare così, ancora una volta, al passo con i tempi.
Margot Amadei
Arianna Passeri