Oggi più della metà della popolazione mondiale vive in grandi centri urbani, nel 2050 saranno probabilmente due terzi. Uno scenario spaventoso che ci pone davanti a tante problematiche. Ma soprattutto: come mangeremo nel 2050?
Il 23 febbraio nella Protomoteca del Campidoglio e in presenza del sindaco Roberto Gualtieri si è svolta la prima seduta di Insediamento del Consiglio del Cibo di Roma davanti ad una sala gremita di rappresentanti di 50 organizzazioni, enti, associazioni, istituzioni, cooperative, aziende agricole e del mondo della ricerca. Tutti uniti dalla stessa volontà: dare vita a una politica del cibo nella capitale. Con l’avvio della Food Policy Roma sta seguendo molte metropoli del mondo che hanno già avviato una strategia alimentare.
(Slow Food Roma interviene su produzione di piccola scala e tutela della biodiversità)
A tavola!
Saranno 7 i tavoli di lavoro a tracciare le linee guida che andranno a formare il Piano del cibo di Roma Capitale. Saranno loro a formulare obiettivi, strumenti e strategie tesi a riformare il settore agricolo e alimentare e a rafforzare il ruolo ecologico, sociale ed economico delle filiere corte. Questi sono i tavoli previsti:
1. Food Governance
2. Accesso alle risorse, produzione locale e agroecologia
3. Mercati, cibo locale e logistica
4. Economia solidale e filiere alternative
5. Contrasto allo spreco e alla povertà alimentare
6. Ristorazione scolastica, ristorazione collettiva ed educazione alimentare
7. Cultura gastronomica, ristorazione e trasformazione del cibo
2. Accesso alle risorse, produzione locale e agroecologia
3. Mercati, cibo locale e logistica
4. Economia solidale e filiere alternative
5. Contrasto allo spreco e alla povertà alimentare
6. Ristorazione scolastica, ristorazione collettiva ed educazione alimentare
7. Cultura gastronomica, ristorazione e trasformazione del cibo
Con parole chiare il sindaco Gualtieri ha riassunto il senso dell’impegno dell’Amministrazione a sulla Food Policy: “Il Piano del Cibo deve essere il motore del cambiamento della Città, perché il cibo è un elemento primigenio, un diritto primario e la qualità è una parte fondamentale del percorso verso la sostenibilità, la salute e il senso civico, quello che Papa Francesco chiama ‘ecologia integrale’. Cambia il modo di essere della città, verso una dimensione piena della cittadinanza, per una crescita economica, civile ed etica. Diamo pieno sostegno a questo percorso per un Piano del cibo che metta al centro le persone e l’ambiente e sia un modello per tutto il Paese”.
Per l’assessora Sabrina Alfonsi (Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti), che ha voluto imprimere a questo processo un’accelerazione decisiva, “l’Amministrazione raccoglie oggi un’importante eredità dal Coordinamento promotore per la Food Policy, tantissime realtà che hanno fatto un percorso inclusivo e partecipato, una visione politica che condividiamo – ha detto – e che informerà il Consiglio del Cibo che si insedia oggi. Abbiamo una volontà politica forte di investire su un Piano del Cibo ambizioso, nella cornice della transizione ecologica, puntando sulla qualità, la riduzione delle diseguaglianze e la garanzia del diritto al cibo per tutti”.
Gianmarco Palmieri, attuale presidente della Commissione Ambiente del Comune, presiederà il Consiglio del Cibo: “Vogliamo ripensare la politica della Città attraverso la Politica del cibo, modificando il modello di sviluppo, mettendo il principio della ‘qualità’ al centro di tutto”, ha affermato.
Pensiamo quando facciamo la spesa e prendiamo spunto dalle linee guida della Food Policy.
I 7 tavoli di lavoro hanno bisogno del contributo di tutti noi!
(Sabine Kuhne)
I 7 tavoli di lavoro hanno bisogno del contributo di tutti noi!
(Sabine Kuhne)