Il Polo apre le porte: Questa è anche casa tua, se hai fame di Comunità

Il Polo apre le porte: Questa è anche casa tua, se hai fame di Comunità
Il Polo Civico Esquilino Poleis, di cui Slow Food Roma è tra i fondatori, ha aperto le porte della nuova sede con una festa. Voci, occhi, musica e colori hanno riempito via Galilei 57 dove è stata inaugurata la casa del Polo Civico dell’Esquilino, assegnata dal Municipio I. Uno spazio aperto a tutti e tutte, di scambio, di incontro, di ascolto, di visioni. Per rispondere alla fame di Comunità.

Una serata che ha sancito l’inizio di un nuovo capitolo nella storia del Polo e di tutte le associazioni e realtà che ne fanno parte, oltre 40 già da anni attive nel territorio: una storia di convivialità, comunità, accoglienza, in cui si racconta un nuovo modo di vivere la città, nel nome della solidarietà e dell’amicizia. “Questo sarà uno spazio sempre aperto, uno spazio di relazioni, di dialogo e collaborazione, uno spazio di Comunità dove progettare un Rione e una città migliori, guardando solo al benessere collettivo”, ha detto Barbara Bonomi, presidente del Polo Civico Esquilino. Il segretario Lorenzo Teodonio ha assicurato che “il Polo si prenderà cura di questo luogo, tutti e tutte voi, abbiamo il compito di riempirlo di idee e di progetti”.

Intervenuta anche Stefania Mancini, consigliere della Fondazione Charlemagne che sostiene il Polo, sottolineando l’importanza del progetto: “Lavoriamo sui concetti di comunità e periferia e i Poli civici rappresentano un ponte utile per il dialogo e la co-programmazione tra solidarietà e sviluppo economico”. La presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi le ha fatto eco: “Il Polo Civico è un simbolo di inclusione e partecipazione. Un percorso che dimostra come amministrazione e cittadini, lavorando insieme, possano raggiungere risultati straordinari. La vostra e la nostra esperienza sono fondamentali per il successo di questo progetto”.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha espresso soddisfazione per la presenza del Polo sul territorio, segnalando l’importanza di “valorizzare la passione civica e di creare un modello solidale che possa essere replicato in altre zone della città” e ricordando come il Polo civico dell’Esquilino affronti “in modo nuovo una grande dimensione di fragilità, cercando di trasformarla in Comunitá”. Il Sindaco ha rivendicato l’approvazione della delibera sui Poli Civici da parte del Comune, impegnandosi a sostenerli con risorse adeguate. Gualtieri, con il quale abbiamo aperto un tavolo di progettazione sul Rione, ha suonato e cantato con i compagni del Choroin segno di amicizia. 

Otre alle decine di associazioni della città vicine al Polo, le Comunità – che conosciamo bene perché sono protagoniste di Multi – erano presenti numerose: dalla Cina, all’Eritrea, all’Etiopia, al Sudan, all’Afghanista, al Sud Africa e al Marocco, all’Iran, dall’Ucraina alla Palestina. E’ questo il mondo che piace a noi: diverso, multiculturale, aperto, anzi spalancato!

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