Giornata Mondiale dell’Alimentazione | 16 Ottobre 2017
La salvaguardia del suolo incide sulla qualità delle nostre vite. È impossibile negarlo.
E noi cosa possiamo fare?
A piccoli passi, anche nel nostro Paese qualcosa si sta muovendo, soprattutto grazie alle attività della coalizione italiana di associazioni, tra cui Slow Food, che nella giornata del 10 ottobre hanno presentato in Senato oltre 82 mila firme raccolte in tutta la nazione per fermare il degrado del suolo e la cementificazione del territorio, richiedendone la tutela come risorsa libera e sana.
Nello stesso giorno, la Giunta Regionale del Lazio ha approvato il Piano d’Assetto del Parco Appia Antica per fornire un preciso quadro normativo di controllo dell’agro romano, che entra così a fare parte del cuore della città.
Si tratta di un insieme di regole certe per la salvaguardia, la fruizione e lo sviluppo sostenibile, sia sul fronte dell’urbanizzazione sia sul quello delle illegalità. In pratica l’obiettivo principale di questo Piano d’Assetto sarà la tutela integrata delle risorse ambientali e archeologiche, di conservazione e valorizzazione del paesaggio agrario della Campagna Romana, di valorizzazione e fruizione dell’immenso patrimonio ambientale, paesaggistico e archeologico-monumentale che il Parco custodisce.
Il tutto finalizzato a incentivare nuove opportunità di sviluppo turistico e sostenibile, sociali, educative e rigenerative, come l’imprenditoria agricola per promuovere le attività agrituristiche e le produzioni di qualità, con particolare riguardo a quelle biologiche e in applicazione della nuova legge regionale in materia di filiera corta.
Perché è così importante la difesa del suolo?
Secondo il nuovo Rapporto annuale sul consumo di suolo dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia risultano cementificati oltre 23 mila km quadri (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), ossia il 7,6% del territorio nazionale, che non risparmia aree di grande valore paesaggistico e naturalistico, o di estrema vulnerabilità a rischi ambientali, come alluvioni, frane e terremoti.
Il tutto in mancanza di una norma nazionale efficace che regoli la demolizione degli edifici abusivi e di un diritto europeo che continua a non inserire il degrado del suolo tra le sue tematiche.
Il suolo è una risorsa multifunzionale, non rinnovabile e il modo in cui viene utilizzata è uno dei principali fattori di degrado ambientale e di declino della qualità della vita.
In Italia siamo ancora in attesa di una legge per il contenimento del consumo e la difesa delle aree agricole, ma le piccole vittorie del 10 ottobre stanno a indicare una nuova e crescente consapevolezza verso l’esigenza di tutelare una risorsa naturale da cui tutti dipendiamo, una sensibilità verso l’ambiente rivolta soprattutto alla riappropriazione di spazi liberi e comuni.
Fermare il degrado del suolo è indispensabile per la difesa naturale dalle catastrofi, per la rigenerazione urbana e per la produzione di cibo e di benessere per tutti.
#salvailsuolo