L’anno è arrivato al binario ‘23. Dicembre è stato un mese intenso che ha portato chiusure, ma anche spunti di riflessione. Gennaio invece, come spesso accade, si è vestito di concretezza, buoni propositi e novità. A proposito di novità, come la Chiocciola cambia il suo guscio, anche Slow Food Roma cambia casa per farsi Spazio e darsi Spazio: dopo 8 anni, la storica sede di via Petrarca 3, passa il testimone.
Lo scorso 7 gennaio abbiamo impacchettato anni di idee, progetti ed iniziative in grandi scatoloni, smontato insegne e lasciato ricordi, con un po’ di malinconia certo, ma con l’entusiasmo di chi ha voglia di rigenerarsi e continuare a rinnovarsi. Con questi sentimenti, per (ri)costruire la storia di Slow Food Roma, grazie all’accoglienza di SPIN TIME LABS, abbiamo trovato un luogo dove condividere solide basi e scrivere un nuovo capitolo.
Nel cuore del Rione Esquilino, in via Santa Croce in Gerusalemme 55, c’è SPIN TIME LABS.
Molto più di uno spazio occupato, soprattutto dopo la delibera-Gualtieri per l’assegnazione delle residenze e le valutazioni in corso da novembre scorso per l’acquisto dell’intero immobile. Oggi è un ecosistema di realtà molto articolato, dove le 450 persone (da 25 culture e paesi diversi) che ci vivono partecipano e si affiancano a percorsi innovativi di rigenerazione e creatività.
Spin Time Labs, come racconta bene Sabina Guzzanti nel film “Che Fatica La Democrazia”, simboleggia la forza e il cambiamento che può derivare dai gradini più bassi della società. Uno Spazio “orizzontale”, privo di gerarchie impositive e sovrastrutture guidate dalla logica del mercato e del profitto. Un Polo educativo e culturale capace di declinarsi come spazio di co-working, sala registrazione, redazione di Scomodo, aria ludica per bambini e ragazzi, luogo di apprendimento, Osteria popolare, falegnameria, sartoria, laboratorio artistico, Collettivo fotografico. Dalla mutevole anima, fa bene non solo alle famiglie che ci vivono ma anche alla Città.
Parte integrante del grande spazio sociale, al piano terra c’è l’auditorium nel quale prestano la loro arte famosi street artist creando murales che fungono da cornice a eventi culturali e musicali, teatrali e spettacoli di danza. Molti sono i corsi professionali per adulti e i laboratori per bambini. Insomma, un luogo di aggregazione e gravido di esperienze: uno Spazio innovativo e sostenibile che guarda alla Comunità per mettere al centro la persona.
Poi c’è la spiritualità: perché questo luogo è anche un punto d’incontro e confronto tra religioni diverse, aperto a tutti. Si festeggia insieme il Ramadan e la Pasqua, si tengono incontri interreligiosi, si prega insieme con la Bibbia e col Corano. Suore laiche, vescovi e arcivescovi frequentano assiduamente questa Comunità e non a caso qui nel 2019 venne l’elemosiniere di Papa Francesco il cardinale Konrad Krajewski a riallacciare la luce che era stata staccata per morosità.
Ed è per questo che ha senso la nostra presenza in questo Spazio, che vuole creare un nuovo modello cooperativo e traslarlo anche all’alimentazione e al consumo. E siccome per noi il diritto al cibo buono pulito e giusto per tutti rimane uno strumento e un obiettivo comune, siamo sicuri che Spin Time sarà un’esperienza significativa e di impatto, in un’ottica di speranza e rigenerazione sia per il Rione che per la Città e per la nostra Comunità. Un altro Mondo è possibile!