“E’ ora di costruire una nuova società a partire dal cibo. Ma perché dovremmo farlo? Primo, perché possiamo, perché ne abbiamo bisogno e perché abbiamo tutto quello che serve per farlo. In secondo luogo, perché darà a tutti l’opportunità di provare felicità e benessere vivendo una vita più lunga. Terzo, perché ci aiuterà a imparare a rispettare il nostro pianeta prima che sia troppo tardi”. Come non sottoscrivere il Manifesto di “Bites of Transfoodmation”, insieme a tanti ricercatori, attivisti, contadini, cuochi, studenti, nutrizionisti, imprenditori del settore, atleti e policy maker. Un evento promosso con Snack the System, dalla Missione permanente della Svizzera presso l’Onu a Roma, per mettere insieme tutti coloro che vogliono contribuire al processo di cambiamento necessario per un sistema alimentare più sostenibile e resiliente. Slow Food Roma ha partecipato e portato il suo contributo anche nel confronto con realtà innovative, ribadendo l’importanza di proteggere e promuovere le piccole realtà locali, custodi della biodiversità.
“Immaginiamo le società come organismi viventi modellati dai loro habitat e atteggiamenti. Come individui e come gruppo, ci sforziamo di sostenere comportamenti che abbracciano la consapevolezza intrecciata con un’etica, diversità, equità e inclusione in evoluzione. L’obiettivo è innescare un ciclo positivo di essere, fare e appartenere che è supportato dalla nostra capacità sempre crescente di connettersi per aiutare a plasmare i nostri habitat. Attraverso il cibo, quindi, ci sforziamo di innescare processi che trasformino positivamente atteggiamenti e habitat”, si legge ancora nel Manifesto.